Disturbo Post Traumatico da Stress
Come si presenta il disturbo post traumatico da stress (PTSD)
Il disturbo post traumatico da stress si presenta come il più semplice e al tempo stesso il più complesso tra i disturbi d’ansia: semplice perché la causa scatenante è un evento ben definito; complesso per l’imprevedibilità dei sintomi e della loro natura, per la molteplicità delle funzioni psicologiche coinvolte (emozioni, memoria, regolazione neurovegetativa ecc.) e per la varietà delle risposte individuali. Non è facile definire la natura del trauma che può dare origine a tale sindrome, in quanto gli individui reagiscono in modo diverso al medesimo evento stressante. Possiamo affermare che esistono avvenimenti che per loro natura richiamano una risposta “traumatica” per chiunque possa farne esperienza, si parla così di “avvenimenti fuori dalla comune esperienza umana”, definiti come un insieme di stressors che causerebbero a quasi tutte le persone sintomi significativi di disagio. Tali situazioni traumatiche possono essere: una reale minaccia alla propria vita o all’incolumità fisica, gravi danni ai figli, al coniuge, parenti stretti, amici, distruzione improvvisa della casa, vedere una persona ferita o uccisa in un incidente o in un’aggressione, catastrofi naturali o provocati, terremoti, uragani, naufragi oppure guerre, torture, violenza sessuale e fisica ecc. Possono però presentarsi altre situazioni (come grave malattia di un familiare) che, pur non essendo necessariamente al di fuori dell’abituale esperienza umana, possono comunque rappresentare un evento traumatico per i congiunti, considerando che comunque l’evento precipitante più comune riportato da individui affetti da PTSD è la morte improvvisa e inaspettata di una persona cara.
Quali sono i sintomi del disturbo?
Una persona con un PTSD ha buone probabilità di sviluppare sintomi attivi che possono interferire significativamente con le attività lavorative o di vita quotidiana in generale. Le vittime di un trauma oscillano tra il diniego dell’evento e il suo ricordo attraverso flasback o incubi e tendono a somatizzare le emozioni correlate all’evento. Questa è una modalità con cui la mente cerca di elaborare ed organizzare gli stimoli eccessivamente opprimenti. Horowitz identificò otto tematiche psicologiche comuni che conseguono ad un grave trauma: 1) dolore e tristezza, 2) colpa per i propri impulsi di rabbia o distruttivi, 3) paura di diventare distruttivi, 4) sentimenti di colpa per essere sopravvissuti, 5) paura di identificarsi con le vittime, 6) vergogna rispetto a un senso di impotenza e di vuoto, 7) paura di ripetere il trauma, 8) intensa rabbia diretta verso la fonte del trauma.
Quanto incide il vissuto soggettivo della persona sulla gravità dei sintomi riportati?
Mentre un tempo si pensava che la gravità della sintomatologia post traumatica fosse direttamente proporzionale alla gravità dell’evento stressante, studi empirici indicano diversamente e sono in accordo sul fatto che il PTSD possa dipendere più da fattori soggettivi che dalla gravità dello stressor, questo dimostra anche che eventi che sembrano essere di una gravità relativamente modesta possono invece scatenare un PTSD a causa del significato soggettivo che viene loro attribuito. Ci sono diversi fattori predisponenti che danno ragione di questo: vulnerabilità genetico- costituzionale a malattie psichiatriche; esperienze negative o traumatiche nell’infanzia; alcune caratteristiche di personalità (come quelle che troviamo in pazienti borderline, dipendenti, paranoici, antisociali); recenti stress o cambiamenti; un sistema di supporto compromesso o inadeguato; un grave e recente abuso di alcool; l’idea strutturata di non avere potere sulla propria vita e farne dipendere l’esito dagli, dalle situazioni, dal caso (locus of control esterno).
Come intervenire nella cura del trauma?
La psicoterapia deve essere altamente personalizzata nel trattamento dei pazienti con PTSD la cui ricostruzione del trauma potrebbe essere sconvolgente e portare ad un peggioramento della situazione. L’obiettivo è quello di integrare le esperienze traumatiche, cioè fare in modo che tutte le emozioni legate all’evento traumatico (rabbia, dolore, tristezza, impotenza, ansia ecc.) siano ricollocate e ricostruite in un quadro più coerente e completo del trauma e dell’esperienza in sé e restituire al paziente significati nuovi dei propri vissuti interiori. E’ possibile sostenere le aree di adeguato funzionamento del paziente per ristabilirne l’integrità come persona, lavorando per piccoli passi, fornendo un supporto adeguato all’attuale stato emotivo del soggetto, ricordando che una caratteristica principale del paziente PTSD è la sua ridotta capacità di rilassarsi e trovare in sé calma e conforto.
Attualmente una tecnica molto efficace che nasce come trattamento utile alla cura del disturbo post-traumatico da stress è l’EMDR, traducibile letteralmente con Desensibilizzazione e Riprocessamento tramite Movimenti Oculari, è un trattamento psicoterapeutico nato in America alla fine degli anni ’80 e fornisce un valido intervento per il superamento del trauma.